Laboratori Musicali

0-3 / 3-6 / 6-12 anni

La scelta di vivere la musica in gruppo, da noi proposta nei Laboratori Musicali, è ciò su cui si basa l’Educazione Musicale A.P.M.M. Giulia Cremaschi Trovesi (Associazione Pedagogia Musicale Musicoterapia).

Stare con gli altri, collaborare in un gruppo, condividere attività con i compagni, è frutto di apprendimento. Stare insieme è saper ascoltare. I bambini, più sono piccoli, più sanno ascoltare. Prima della nascita, all’interno del grembo materno, da Giulia Cremaschi Trovesi definito la “Prima Orchestra”, il bambino ha imparato a sentirsi ascoltato. L’ordine in atto nella “Prima Orchestra” (battito del cuore, regolarità del respiro, voce materna, ecc...) crea il fondamento della nostra memoria. Il modo di percepire questo ordine è complesso perché riguarda la corporeità nella sua completezza. Si ascolta soltanto con le orecchie? Il corpo, nella sua completezza, è il protagonista dell’ascolto. La fisica acustica indica che ogni ascolto dipende dalla risonanza (un corpo atto a vibrare coinvolge un altro corpo atto a vibrare). Nel mondo non esiste silenzio, quindi siamo sempre coinvolti dalle onde sonore, anche se spesso sottoforma di inquinamento acustico.

Quali sono i segnali di difficoltà nell’ascolto, nell’osservare che i bambini dimostrano? Irrequietezza, disordine, scarsità di attenzione, tendenza a non obbedire... Il corpo parla, racconta, dice di come il bambino sta dentro.

Le attività che proponiamo ruotano attorno all’ascolto, alla coordinazione e intenzionalità dei movimenti, all’euritmia (ordine suoni-ritmi-movimento), che comprende l’eutonia, ossia il controllo della tensione corporea indispensabile per la messa a punto dei movimenti, e l’eufonia, ossia l’intonazione corretta della voce. Il bambino piccolo (dalla nascita al terzo anno), per sue caratteristiche specifiche, sa ascoltare. Con la crescita l’attenzione all’ascolto in molti bambini si riduce. Le attività musicali sono specifiche perché le doti infantili crescano con loro. Sono doti che riguardano l’attenzione d’ascolto, la capacità di osservare ed imitare, di saper controllare i propri movimenti ponendosi in relazione con gli altri, di progredire nel saper gestire lo spazio proprio in relazione a quello con gli altri, la possibilità di sviluppare un’attenzione in costante crescita per potersi esprimere con la padronanza crescente nel comunicare e parlare.

Canto e movimento si fondono nel dedicare attenzione crescente alla motricità fine (movimento della mani, delle dita, della bocca). Allo stesso modo l’ordine ritmico nella realizzazione di movimenti, di giochi nello spazio (camminare, correre, saltellare, fermarsi, saper restare fermi) ha a che fare con passi, misura dello spazio, scansione dei movimenti, numerazione.

Il concetto di ordine raggiunge nella musica i livelli massimi.

Tutte le caratteristiche del suono: altezza, durata, intensità e timbro saranno trattate ad ogni età in modo diverso. Più il bambino è piccolo e più tutto questo è insito nei movimenti del corpo e della voce che compiamo in ogni gioco. Il bambino cresce e queste stesse caratteristiche saranno trattate portando il bambino a riconoscerle attraverso la lettura della notazione musicale per cantare e suonare. Il modo di procedere nell’apprendimento di lettura e scrittura della musica è lo stesso che l’uomo ha sperimentato nella storia.

I bambini utilizzeranno strumenti diversi, adeguati alla loro età, sempre in relazione tra di loro, fino ad arrivare a mettere le mani al pianoforte.


Professioniste: Prof.ssa Elisa Pezzi e Dott.ssa Gloria Diffidenti