Musicoterapia Umanistica
“Il corpo parla, racconta, descrive, sfoga, si ribella, si oppone... C’è un’improvvisazione musicale per tutto. La musica è nata per questo.”
Giulia Cremaschi Trovesi
Il pensiero sul quale si fonda la Musicoterapia Umanistica considera l’essere umano nella relazione con il mondo, con gli altri, con se stesso. L’essere umano è riconoscibile da ciò che è visibile e tangibile in lui, dal suo essere corpo. Tutto ciò che riguarda ciascuno di noi, passa attraverso il corpo che diviene nello spazio-tempo. Gli strumenti musicali, come tutti gli utensili di cui tutti ci serviamo, sono corpi. Il nostro corpo è il corpo vibrante per eccellenza, la “Partitura Vivente”. In quanto tale racconta come una persona (grande o piccola che sia) si esprime, si comporta, agisce.
La musica è dentro di noi ancora prima della nascita. Il grembo materno è la “Prima Orchestra”. La musica è attorno all’uomo, da sempre. La Terra non conosce silenzio. La Terra è la “Grande Orchestra” che gli uomini hanno imitato. L’uomo osserva, ascolta, fa propria la natura creando a sua volta musica, parole e segni.
Il musicoterapeuta dialoga con la persona suonando. Ogni gesto, movimento, azione, letto nella “Partitura Vivente”, viene rispecchiato con l’improvvisazione musicale, in particolare con quella pianistica. Il farsi delle emozioni che nascono in questo dialogo genera l’ascolto profondo, punto di partenza per il raggiungimento di una relazione armonica.
La Musicoterapia Umanistica nasce da una visione dell’essere umano, nella sua dignità di persona, anche in condizioni particolari (handicap, disabilità, disturbi mentali, malattie, sindromi...).
Lo studio continuo che caratterizza la Musicoterapia Umanistica apre l’orizzonte per affrontare in modo particolarmente efficace, problemi di oggi: i bambini con problemi di linguaggio, relazione, comportamento, apprendimento (DSA, ADHD).
Professioniste: Prof.ssa Elisa Pezzi, Dott.ssa Angela Cremaschi e Dott.ssa Gloria Diffidenti